sabato 2 ottobre 2010

14. Donne

Nella Shelter Home ci sono solo ragazzi, ma di donne e bambine ne ho viste tante, nelle scuole, nelle sartorie e per strada, sedute con tutte e due le gambe da una parte dietro a un uomo sui two-wheeler ma anche guidatrici. Il dress code qui nel Tamil Nadu prevede spalle coperte e gambe idem fino alle caviglie. Tutte hanno il Saree o Sari (Hindi) o Putavai (Tamil), un vestito oggi tipicamente di fibra sintetica, anche se nel Tamil Nadu sono rinomati per la produzione di quelli di seta. Pinzata alle spalle una sciarpa che forma una U davanti al seno. Gioiellame vario e spesso mani decorate (non ho capito se c'è qualche significato o è solo estetica). Non ho mai visto capelli non intrecciati, e quasi sempre con strisce di bei fiori bianchi o colorati appesi (solo le vedove non li mettono).

In una delle gite a Poombuhar con Nataraj siamo stati ospiti di 3 suore che sono arrivate qui dopo lo tsunami quattro anni fa. Davanti a un buon latte macchiato tè (qui lo lasciano in infusione 20 minuti, il primo giorno ho provato a berlo puro e per poco non sputavo in faccia a uno) ho parlato con Sister Sahaya, 34 anni, della loro attività. Hanno creato dei gruppi di auto-aiuto per le vedove, Poombuhar è villaggio di pescatori e vivevano tutti sulla costa. Mi ha detto che la condizione femminile sta migliorando, le donne chiedono pari diritti e c'è maggior consapevolezza. Nonostante questo le donne che si sposano devono ancora portare in dote beni anche per otto o diecimila euro, l'analfabetismo femminile è al 50% e la fecondità rimane alta, 3-4 figli per donna. In India il divorzio è legale ma i numeri sono tra i più bassi del mondo, la stigmatizzazione della comunità - soprattutto in campagna - si fa sentire.

Su questo Sahaya mi dice che è stata creata awareness - solo 10 anni fa i figli erano 8 o 10 di media qui nelle campagne - e ora le donne sembrano essere informate anche sui problemi dell'AIDS, la cui prevalenza fortunatamente non è altissima, e sul controllo delle nascite. In realtà la pianificazione familiare consiste in un intervento chirurgico dopo il terzo figlio, la contraccezione non sembra nota. Dopo lo tsunami le donne si sono ritrovate con debiti enormi da pagare senza nessuno in casa che lavorasse. Alcune ONG, tra cui queste suore, hanno prestato un po' di soldi a questi gruppi per comprare animali e pagare affitti, i soldi sono stati recuperati poco a poco e sono stati concessi prestiti maggiori e così via, microcredito insomma. Hanno anche messo su degli ambulatori nei villaggi per migliorare la situazione sanitaria, e spesso prestano soldi a gente che deve curarsi, le cure ospedaliere sono molto care, il governo copre solo le operazioni più gravi. Mi piace il loro convento, c'è silenzio ma è sempre India, fumi dalla cucina, pavimenti ruvidi sulle piante dei piedi nudi e scarpe fuori dalla porta.

L'altro ieri Joseph mi ha fatto provare la jeep nel cortile della Casa, poi a suon di bitonali abbiamo attraversato un po' di villaggi e siamo tornati a Eduthukatti dove c'è un altro convento, questa volta di Salesiane. Accetto volentieri un altro tè macchiato coi biscotti e mi faccio un giro per il loro splendido giardino con campi di riso e fiori. Sister Teresa mi dice che non riescono a starci dietro, insegnano nella loro scuola qui al villaggio, 100 studenti e loro sono in quattro. Mi dice che i problemi maggiori del posto sono, come ormai so, povertà e alcolismo. Negli ultimi 4 anni hanno favorito la scolarizzazione nel villaggio e anche qui c'è un piccolo ambulatorio. In una stanza alcuni dei bambini che ho visto domenica al Children Parliament Meeting mi fanno vedere le prove di un ballo che stanno preparando per un awareness program.

Nella società vedo profondo rispetto per le donne, almeno in pubblico, sugli autobus nessuno si sogna di fare sedili misti, e anche se molte hanno chiesto di farsi fotografare come i maschi, mi sono reso conto che la discrezione è sacra. D'altronde qui il presidente della Repubblica è una donna e a giudicare dalla composizione per genere dello staff di Don Bosco Tharangam e da quello che capisco mi sembra che nelle grandi città la situazione sia sulla buona strada. 

Al ritorno siamo passati da casa di un amico di Joseph campione di sollevamento pesi e poi anche da casa sua, ha una bella famiglia con due bambine. Tra le varie cose che ho un po' recuperato stando qui c'è il senso di famiglia come portante della società, studiando lontano da casa e vivendo con amici perdi la nostalgia, impari tante cose ma perdi anche il senso della vita familiare, che qui nella Casa per fortuna per i ragazzi si respira a pieni polmoni.

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