mercoledì 29 settembre 2010

11. Democrazia

Che l'India sia la più popolosa democrazia del mondo ce lo sentiamo ricordare ad ogni elezione. In realtà - come mi ha detto John Paul -  si vota solo per il Parlamento nazionale e dei singoli stati, gli amministratori locali vengono nominati dall'alto, è come se il Sindaco di Roma fosse nominato dal Governatore del Lazio. 


Sabato e domenica ho assistito ai Children Parliament Meeting, delle belle lezioni di Educazione Civica. Fanno parte dei progetti di Don Bosco Tharangam sul territorio locale per sensibilizzare i ragazzi sui loro diritti: ogni villaggio forma un'assemblea con uno Speaker, un Primo Ministro e quattro Ministri (Istruzione, Finanze, Lavori Pubblici e Sanità) e un numero variabile di "deputati". Si riuniscono una volta al mese nel villaggio e una volta ogni tre mesi qui alla Shelter Home per discutere le proposte e analizzare i risultati ottenuti. Il prodotto di tutto questo sta in alcune petizioni che i ragazzi portano ai "sindaci" e che sembrano avere riscontri positivi - se venti bambini ti fanno notare una cosa fai fatica ad ignorarla.

Dopo le presentazioni andiamo in un'aula del College, accompagnati da Father Arul Maren, carismatico Rector della Shelter Home: si comincia con il Parlamento di Mangudi. I ministri si alzano e salutano i deputati e l'uditorio, ringraziando il sottoscritto per la presenza (a seconda dell'occasione vengo ribattezzato Don Bosco, Cesvi, tomato e samosa). Segue una specie di giuramento (apparentemente sulla Costituzione, il tutto è in tamil quindi vado a naso) e l'inizio dei lavori. 

I ragazzi parlano delle proposte che hanno realizzato e delle nuove idee, come comprare un kit di primo soccorso per il villaggio o sensibilizzare i concittadini sulla necessità di un cestino. La nettezza qui sembra essere quasi solo urbana, i villaggi infatti sono pieni di spazzatura. L'umido lo gestiscono le capre, le mucche, i maiali e i cani che scorrazzano in libertà, per il resto nessuno sembra avere molto a cuore il problema. JP e il Father suggeriscono miglioramenti alla stesura dei verbali e chiedono chiarificazioni sulle proposte. L'assemblea si conclude con il canto dell'inno nazionale.

Durante le sedute ci sono anche dei momenti di canto e una ragazza di Pallur - il secondo villaggio di cui seguiamo i lavori - scoppia a piangere per timidezza, ne sono sollevato, non è perché la stavo fotografando. I ragazzi vogliono organizzare un evento di sensibilizzazione al villaggio sulla necessità di bollire l'acqua, molta gente si ammala perché non lo fa. A Thiruvallacherry invece hanno deciso di fare una petizione per migliorare l'illuminazione pubblica e perché nel loro villaggio il Governo non ha ancora messo il rubinetto (l'unico).

Seguo il tutto con molta attenzione, i ragazzi mi sembrano molto interessati, si vede che per loro è una cosa nuova Dopo un pranzo sotto gli alberi di mango in cui sottovaluto la piccantezza di un curry di pollo organizziamo con JP un triangolare di gioco del fazzoletto tra i villaggi che sembra riscuotere un buon successo, complice anche la folla in delirio a fare il tifo per i dieci prescelti.

Domenica i lavori proseguono con altri tre villaggi. A Periyakoothur hanno deciso di mettere su una specie di gruppo di lettura, a Eduthukatti di comprare una grande stuoia per il loro Supplementary Study Center che per il momento è ancora all'aperto, vogliono parlare con un prete per chiedergli gli spazi della chiesa allo scopo. Il Parlamento di Karamballam è l'ultimo arrivato, ma i ragazzi non sembrano meno agguerriti, anzi stanno preparando dei cartelli per organizzare una conferenza pubblica su alcolismo e droga nel loro villaggio.

Sperimentando le diverse attività sul territorio mi sto pian piano accorgendo della filosofia di fondo di tutto quello che ho visto fare qui: cercare di formare una generazione nuova, conscia dei propri diritti, con un sufficiente grado di istruzione per potersela cavare senza espedienti. Dare alla gente - in particolare ai ragazzi - gli strumenti per costruirsi da sola un futuro migliore in autonomia. In una parola, sviluppo.

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