mercoledì 1 settembre 2010

Perché


Le ragioni di un viaggio come questo sono tante, almeno quante le diverse reazioni delle persone quando gli ho detto che l'avrei fatto. Probabilmente non sono il tipo di persona da cui ci si aspettava una cosa del genere, e in effetti all'inizio sembrava strano a me per primo.

Un gran bel libro, Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani, è stata la miccia. La fine dell'università l'occasione. Se non adesso, quando? Nel momento di decidere che strada imboccare, soprattutto dopo un periodo intenso come l'ultimo anno di tesi, mi sono trovato dentro una scelta che all'inizio non sentivo mia, quella del dottorato, e che si è fatta strada insieme alle pagine di matematica. Insieme a questo la voglia di staccare la spina (del portatile) e di scappare dalla tana per scoprire com'è la foresta fuori, fuori davvero. Per vincere tanti dei limiti che so di avere, per capire chi voglio essere, per sentire almeno un po' dell'energia che gli altri possono darmi e che io potrò dare loro, per rivedere le mie certezze e farmene di nuove. Per non perdere tempo adesso che ne ho ancora, per aprirmi la testa e metterci dentro cose nuove.

Quello che verrà non lo so, e questo è un gran bel motivo.

3 commenti:

  1. Direi che gli scout hanno la frase giusta per queste occasioni:

    Buona strada! :)

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  2. Bene Tom

    buona prosecuzione del viaggio. Quello alla scoperta di se stessi non finisce mai, e tu lo hai iniziato ancora tanto tempo fa e di strada ne hai già fatta parecchia anche prima dell'India.

    P.

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  3. arrivo in ritardo su questo blog e parto dall'inizio, come si conviene. mi piace sempre spiare i primi post, per vedere le persone com'erano, per curiosità sul senso.
    dovrei citare Sandro che cita gli scout (a tradimento). Lo cito. Buon cammino curioso

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